
Dall’inizio della guerra in Ucraina le esportazioni di prodotti farmaceutici sono aumentate del 40%, passando da circa 1,4 miliardi di franchi svizzeri a circa due miliardi di franchi, e ora rappresentano circa un terzo di tutte le esportazioni svizzere verso la Russia
Le esportazioni svizzere verso la Russia sono calate solo leggermente, nonostante le sanzioni imposte da Berna, ma è boom di prodotti farmaceutici. Secondo quanto riportato dal quotidiano Neue Zurcher Zeitung am Sonntag, che ha analizzato i dati dell’Ufficio federale delle dogane e della sicurezza delle frontiere, il commercio svizzero con la Russia si è interrotto in molti settori chiave, in particolare macchine e orologi, mentre l’export di medicine e di prodotti farmaceutici hanno raggiunto un livello record. Il motivo è chiaro: i farmaci sono considerati beni umanitari e sono esenti da sanzioni.
In particolare tra marzo 2022 e febbraio 2023 la Svizzera ha esportato in Russia beni per un valore di 2,9 miliardi di franchi svizzeri (3,2 miliardi di dollari), un dato in calo rispetto ai 3,5 miliardi di franchi dei 12 mesi precedenti.
Dopo l’invasionedella Russia in Ucraina le esportazioni di prodotti farmaceutici sono invece aumentate del 40%, passando da circa 1,4 miliardi di franchi svizzeri a circa due miliardi di franchi, e ora rappresentano circa un terzo di tutte le esportazioni svizzere verso la Russia.
La Svizzera è sede di molte grandi aziende farmaceutiche, tra cui Novartis e Roche.
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