
TSMC parla con gli Stati Uniti della “guida” del CHIPS Act
Il “Chip act” americano non convince. I criteri per i nuovi sussidi statunitensi ai semiconduttori preoccupano aziende tra cui Samsung Electronics, Co Ltd e SK Hynix Inc. A riferirlo è stato il presidente sudcoreano, Yoon Suk Yeol, che ha incontrato a Seoul la rappresentante per il commercio degli Stati Uniti Katherine Tai e le ha chiesto di tenere conto delle preoccupazioni delle aziende su un “livello eccessivo di divulgazione di informazioni”.
SK Group, società madre di SK Hynix, ha in programma di investire 15 miliardi di dollari nell’industria statunitense dei chip, compresa la costruzione di una fabbrica avanzata di confezionamento di chip, e ha affermato che sta valutando la possibilità di richiedere un finanziamento. Da parte sua Samsung sta costruendo un impianto di semiconduttori in Texas che potrebbe costare più di 25 miliardi di dollari e ha detto che valutando di richiedere un aiuto statale.
Tuttavia le richieste di finanziamento possono richiedere informazioni dettagliate sulla struttura dei costi, nonché sui rendimenti attesi, sui tassi di utilizzo e sulle variazioni di prezzo, che tre fonti di chip coreane hanno detto a Reuters equivale a rivelare la strategia aziendale. E naturalmente le aziende storcono il naso.
Ora, alla lista degli “scontenti”, si aggiunge anche TSMC, il principale produttore di chip a contratto al mondo, che, in una breve dichiarazione inviata via e-mail, ha scritto: «possiamo confermare che stiamo comunicando con il governo degli Stati Uniti in merito alla guida CHIPS ACT».
A un evento del settore a Taiwan il presidente Mark Liu si è detto preoccupato di fronte ai giornalisti. «Stiamo ancora discutendo con loro. Ci sono alcune condizioni che non possiamo accettare. Speriamo che possano essere adattate in modo che non ci siano effetti negativi. Continueremo a parlare con il governo degli Stati Uniti». TSMC sta investendo 40 miliardi di dollari in un nuovo stabilimento in Arizona.
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