
Nel mirino finiscono le risorse che governo e banca centrale hanno messo a disposizione per agevolare la fusione di Credit Suisse con Ubs
Il salvataggio di Credit Suisse spacca il parlamento svizzero. Stanotte il Consiglio federale, uno dei due rami dell’organo legislativo, ha bocciato l’operazione. Nel mirino sono finite le risorse che governo e banca centrale hanno messo a disposizione per agevolare la fusione con Ubs. Si tratta di una linea di liquidità da 100 miliardi di franchi svizzeri e 9 miliardi di garanzie per eventuali spese legali della nuova entità. Ecco, proprio la loro erogazione è stata respinta da un’alleanza Sinistra-UDC, con 102 voti contro 71, mentre due sono state le astensioni.
Il dossier torna ora al Consiglio degli Stati, l’altro ramo del parlamento.
Resta comunque convinzione molto diffusa tra investitori e operatori di mercato che ormai non si torna indietro e che un accordo si raggiungerà alla fine.
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