
Leo: “con il Def sono state messe le risorse al servizio del taglio del cuneo fiscale. Il Governo è stato attento a non sforare i conti pubblici”. Sangalli: “sul fisco non è più tempo di manutenzioni ordinarie”
«A novembre, quando avremo i dati della finanza pubblica con la nota di aggiornamento del Def, sarà possibile individuare le risorse che verranno messe al servizio della riduzione delle tasse. È con la Nadef che potremo dire gli interventi di riduzione delle tasse che faremo nel 2024». A parlare così è il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, incontrando il consiglio di Confcommercio.
«Se troviamo delle risorse verranno tutte messe al servizio delle riduzioni fiscali», ha aggiunto. Intanto, ha specificato, con il Def sono state messe “le risorse al servizio del taglio del cuneo fiscale. il Governo è stato attento a non sforare i conti pubblici“.
Secondo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, “sul fisco non è più tempo di manutenzioni ordinarie“. «Servono percorsi su misura, volti al miglioramento qualitativo delle finanze pubbliche, all’insegna di crescita sostenibile, capace di ricondurre il debito verso un livello prudente – ha detto. – Per raggiungere questo necessario obiettivo, a livello politico interno occorre come prerequisito la coesione politica, la collaborazione tra istituzioni, l’ efficienza delle pubbliche amministrazioni come anche sul Pnrr dobbiamo fare presto e fare bene».
In particolare sulla delega per la riforma fiscale, tema del confronto tra il viceministro e Confcommercio, “è davvero condivisibile la volontà di procedere con una riforma complessiva, all’insegna della crescita attraverso la riduzione del carico impositivo, il contrasto di evasione ed elusione, la semplificazione degli adempimenti e la certezza del diritto“. «Tra i punti evidenziati è giusta la razionalizzazione dell’Irpef con la riduzione delle aliquote e degli scaglioni di reddito, fermo restando il principio di progressività e perseguendo obiettivi di equità orizzontale. Quanto all’Irap “la delega ne conferma il percorso di graduale superamento, va fugato il rischio dell’esito paradossale di un’imposta con base imponibile relativamente esigua, gravante sulle imprese più dinamiche ed efficienti con aliquota elevata», conclude Sangalli.
FOTO: ANSA/FABIO FRUSTACI