È lo scenario delineato dal volume “Lavoratori immigrati, 2022” del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpa
Nel 2022 si è registrato un deciso incremento nelle entrate programmate di lavoratori immigrati: si tratta di un flusso pari a 922 mila assunzioni, +250 mila rispetto al 2021 e quasi +295 mila sopra il livello del 2019. Un ritmo di crescita che è stato quindi superiore a quello che ha interessato il complesso delle entrate programmate: +47% tra il 2019 e il 2022 per i lavoratori immigrati e +12,2% per il complesso della domanda di lavoro delle imprese.
È lo scenario delineato dal volume “Lavoratori immigrati, 2022” del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpa.
L’incidenza di lavoratori stranieri sul totale delle entrate programmate – intendendo con questo termine i contratti della durata di almeno 20 giorni lavorativi che le imprese intendono stipulare, i quali quindi nel corso dell’anno possono anche essere molteplici per ogni lavoratore – risulta in netta crescita, e passa dal 13,6% del 2019 al 17,8% del 2022, in aumento anche la quota della domanda destinata a sostituire personale in uscita, che raggiunge il 38,6% rispetto al 35,3% del 2019.
Nel 2022 il fabbisogno di personale immigrato più consistente emerge ancora nei servizi, che con 644 mila entrate programmate assorbono circa i tre quarti dei contratti di assunzione previsti per personale straniero; mentre il fabbisogno espresso dalle imprese appartenenti al settore industriale si attesta a 258 mila entrate programmate (pari al 28% del totale).