
Sullo sfondo, però, rimane l’incertezza per l’economia dopo il monito dei giorni scorsi dell’Fmi, che nel medio periodo il pil crescerà solamente del 3%
I dati incoraggianti emersi negli ultimi giorni sull’inflazione e le prime trimestrali bancarie pubblicate negli Stati Uniti hanno spinto in alto le Borse europee, che così archiviano i timori provocati nelle scorse settimane dai crack degli istituti Usa e dalla crisi di Credit Suisse.
Milano ha terminato in progresso dello 0,89%, con lo spread a 185,77 punti (da 185) e il rendimento dei Btp a dieci anni in risalita al 4,28% (dal 4,22%).
Il Ftse Mib ha fatto meglio del resto d’Europa proprio grazie al sostegno delle banche, che hanno festeggiato i conti migliori delle attese delle americane Jp Morgan e Wells Fargo.
Sullo sfondo, però, rimane l’incertezza per l’economia dopo il monito dei giorni scorsi dell’Fmi, che nel medio periodo il pil crescerà solamente del 3%, il livello più basso dagli anni ’90. E’ stato poco entusiasmante anche il dato sulle vendite al dettaglio americane, che così ha finito per raffreddare l’entusiasmo a Wall Street, dove gli indici sono in calo.
Piazza Affari è stata trascinata dalle banche, tutte ben comprate. Bper ha guidato i rialzi con un +4,67%. Si sono inoltre distinte le Stellantis (+2%), all’indomani dell’assemblea dei soci, nel corso della quale il numero uno, Carlos Tavares, ha fornito indicazioni positive. Sono andate bene anche le Ferrari (+1,7%) e le Iveco (+1,68%), entrambi nel giorno dell’assemblea, oltre che le Cnh (+1,4%), altro titoli della galassia Agnelli. Per contro sono hanno perso quota le utility, da Terna (-2,1%) a Snam (-2,19%), da Hera (-2,8%) ad A2a (-2,5%), fino ad Enel (-0,85%). Moncler (+0,2%) ha difeso le posizioni conquistate la vigilia.
(foto IMAGOECONOMICA)