
L’economia mondiale si sta dividendo in due poli con il rischio di una possibile frammentazione ma le banche centrali devono assicurare stabilità
Nessuna imminente perdita dello status di moneta internazionale per euro e dollaro ma anche la consapevolezza che proprio questo status non può essere dato per scontato. Questo lo spunto di riflessione offerto dal numero uno della BCE Christine Lagarde.
Recentemente, infatti, è tornato alla ribalta il problema di un continuo diffondersi di valute uso di possibili valute alternative per la fatturazione del commercio internazionale, come il renminbi cinese o la rupia indiana. «Questi sviluppi non indicano alcuna imminente perdita di posizione dominante per il dollaro statunitense o l’euro – ha detto Lagarde – Finora i dati non mostrano cambiamenti sostanziali nell’uso delle valute internazionali. Ma suggeriscono che lo status di valuta internazionale non dovrebbe più essere dato per scontato».
«Di fronte a persistenti shock di offerta, le banche centrali indipendenti possono e dovranno continuare a garantire la stabilità dei prezzi. Ma questo può essere ottenuto a un costo inferiore se altre politiche cooperano e aiutano a ricostituire la capacità di offerta»
Inoltre, ha aggiunto la Lagarde, l’economia sta dividendosi in due grandi blocchi, una frammentazione che potrebbe avere delle conseguenze. «In primo luogo, potremmo assistere a una maggiore instabilità a causa della diminuzione dell’elasticità dell’offerta globale, mentre in secondo luogo, potremmo assistere a una maggiore multipolarità a causa delle continue tensioni geopolitiche».
«Il modo in cui le banche centrali affronteranno l’era digitale, innovando i propri sistemi di pagamento ed emettendo valute digitali, sarà determinante anche per stabilire quali monete saliranno o scenderanno», aggiunge Lagarde. «Questo è un motivo importante per cui la Bce sta studiando a fondo come potrebbe funzionare al meglio l’euro digitale in caso di lancio».
«Dobbiamo quindi essere pronti alla nuova realtà che ci attende, perché il momento di pensare a come rispondere ai cambiamenti della geopolitica non è quando la frammentazione è alle porte, ma prima»
«Le banche centrali devono garantire la stabilità in un’epoca tutt’altro che stabile e non ho dubbi che le banche centrali saranno all’altezza della sfida».
Nota interessante, le dichiarazioni a proposito delle monete virtuali. « Il mio punto di vista personale, che potrebbe non riflettere quello della Bce, anche se non penso che sia lontanissimo è che le cripto non sono monete, spesso ci si riferisce loro con il termine ‘asset’ ma sono più passività che asset».
FOTO: EPA/TOMS KALNINS