Sangalli: “per rilanciare la crescita bisogna proprio partire dalla occupazione con politiche attive più efficienti e con più formazione”
Neppure alla fine del 2024 l’Italia avrà recuperato i livelli aggregati di Pil e consumi del 2007 a prezzi costanti. A dirlo è Confcommercio nella previsione di apertura del suo Forum. L’ufficio studi prevede una crescita del prodotto interno lordo del 0,9% nel 2023, marginalmente al di sotto dell’1% indicato dal governo nel Def, e dell’1,2% nel 2024 a fronte dell’1,5% atteso dall’esecutivo. Nel 2024 “mancherebbero ancora 145 euro di PIL a testa e 480 euro di consumi“, si legge nell’anali che segnala il rischio di un un ritorno al passato con la crescita “asfittica” del periodo 2014-2019.
«Dobbiamo lavorare per costruire una nuova e più forte fase di sviluppo, per evitare di ripiombare nell’incubo degli “zero virgola”. Gli ultimi due anni ci hanno insegnato che abbiamo le energie per farlo», afferma il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, alla conferenza stampa di apertura del Forum dove sottolinea come l’economia italiana arriva al rallentamento della crescita “in ottima salute“. «Nonostante la forte crescita del turismo, l’economia non decolla, i consumi sono sempre deboli e c’è poi una vera emergenza: mancano all’appello 230 mila lavoratori nella filiera turistica e nel commercio che sono i principali settori in grado di produrre nuova occupazione – ha aggiunto. – Per rilanciare la crescita bisogna proprio partire dalla occupazione con politiche attive più efficienti e con più formazione».
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