Dal 2 maggio le imprese edilizie, le banche o altri cessionari titolari di crediti da superbonus, sismabonus e bonus barriere architettoniche potranno ripartire in 10 anni i crediti non ancora utilizzati per i quali è stata comunicata la prima opzione entro lo scorso 31 marzo
Arrivano nuove notizie sul fronte del superbonus. Dal 2 maggio le imprese edilizie, le banche o altri cessionari titolari di crediti da superbonus, sismabonus e bonus barriere architettoniche potranno ripartire in 10 anni i crediti non ancora utilizzati per i quali è stata comunicata la prima opzione entro lo scorso 31 marzo.
Per farlo basterà utilizzare una nuova funzionalità disponibile dal mese prossimo nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. Lo comunica la stessa Agenzia in base al provvedimento firmato oggi dal direttore Ernesto Maria Ruffini.
In particolare la nuova ripartizione può essere effettuata per la quota residua delle rate dei crediti riferite al 2022 e anni seguenti, per i crediti derivanti dalle comunicazioni delle opzioni per la prima cessione o lo sconto in fattura inviate all’Agenzia delle Entrate fino al 31 ottobre 2022.
Inoltre può essere utilizzata per la quota resideua riferita al 2023 e anni seguenti per i crediti derivanti dalle comunicazioni inviate all’Agenzia dal 1 novembre 2022 al 31 marzo 2023, relative al superbonus, e dalle comunicazioni inviate fino al 31 marzo 2023, relative al sismabonus e al bonus barriere architettoniche.
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