Dalla Commissione non trapelano commenti, piuttosto un’attestazione dello stato dell’arte delle trattative, che sembrano effettivamente ormai a buon punto
Superati gli scogli degli stadi di Venezia e Firenze, i contatti tra Roma e Bruxelles sui 19 miliardi della terza tranche del Pnrr vanno avanti, con l’obiettivo di chiudere probabilmente entro i primi giorni di marzo.
Dalla Commissione non trapelano commenti, piuttosto un’attestazione dello stato dell’arte delle trattative, che sembrano effettivamente ormai a buon punto. “I lavori sulla valutazione della terza richiesta di pagamento dell’Italia sono in corso e i nostri servizi sono in stretto contatto con le autorità italiane”, ha fatto sapere un portavoce, ricordando semplicemente come il via libera alla terza tranche sia soggetto al raggiungimento da parte italiana di “tappe e obiettivi pertinenti”.
Al di là del Bosco e del Franchi però, le Regioni, i Comuni e i soggetti attuatori stanno portando avanti – a velocità differenziata – i propri progetti, anche in vista della quarta rata su cui il governo vuole imprimere un’accelerazione immediata per evitare, stavolta, ostacoli dell’ultimo momento. Le amministrazioni non stanno perdendo tempo ma per alcuni progetti, dall’edilizia scolastica alla sanità, stanno anche prendendo progressivamente coscienza di oggettive difficoltà.
Tra Pnrr e Piano complementare, le fette più consistenti di risorse arriveranno a Lazio e Lombardia. La prima godrà complessivamente di 17 miliardi e la Regione, che presta massima attenzione soprattutto alla sanità, è pronta ad attuare il più possibile i progetti per assicurarsi la sua parte.
Il governatore Francesco Rocca non esclude una parziale rilettura e rivisitazione di alcuni interventi, che non comprometterà però, ha assicurato, la scadenza di dicembre del 2026. Alla Lombardia andranno invece 12 miliardi, oltre il 12% del totale complessivo destinato all’Italia. In questo caso il turbo è sulla transizione verde e sulla mobilità sostenibile.
Alla Ligura e al Veneto andranno invece circa 7 miliardi (7,2 alla prima 6,9 alla seconda), seguite dal Piemonte con 6 miliardi. Le infrastrutture la fanno da padrone un po’ ovunque, ma non mancano progetti più specifici, come l’Arsenale di Venezia o la mensa dei poveri di Padova.
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In Calabria, dove atterreranno 4,3 miliardi, si è puntato soprattutto sulla sanità, con case e ospedali di comunità per dare una svolta ad un settore critico. Secondo il governatore Roberto Occhiuto, sono stati già centrati tutti i target previsti finora. Stenta però ad affermarsi l’utilizzo dei fondi, pari a circa 90 milioni di euro, messi a disposizione per l’edilizia scolastica.
Compiti a casa ben eseguiti in Friuli Venezia Giulia: le 13 milestone e i 25 target sono stati tutti conseguiti. Nel 2023 per gli investimenti in capo alla Regione si prevede il raggiungimento di 80 target e 21 milestone e alla fine del primo trimestre 2023 risultavano avviati o completati 11 milestone e 35 target. Qualche difficoltà invece in Campania, destinataria complessivamente di 11 miliardi, e dove i Comuni guardano con timore alla scadenza del 2026.
L’orizzonte temporale sembra troppo ravvicinato anche per il raddoppio ferroviario della Orte-Falconara Marittima, dove attuatore è Rfi, con circa 500 milioni di euro. Come rilevato dal vice ministro Galeazzo Bignami e dall’assessore regionale delle Marche Francesco Baldelli, servirà forse una rimodulazione della copertura di durata più lunga.