
Un terzo dei comuni inadempiente nonostante le sanzioni
Le multe rappresentano una vera miniera d’oro per i Comuni italiani. Basta guardare le cifre pubblicate sul sito del Governo. Milano è la città che ottiene più denaro. Nel 2021 ha raccolto quasi 103 milioni dalle violazioni del Codice della strada: di questi, 13 milioni arrivano dagli autisti che hanno violato i limiti di velocità. Dopo il capoluogo lombardo c’è Roma che nello stesso anno ha totalizzato 94 milioni in totale. Tra le altre città metropolitane spiccano invece Torino (41,5 milioni), Firenze (21,2 milioni), Palermo e Napoli (entrambe 9,6 milioni).
Le cifre scendono, ma restano sostanziose, per i capoluoghi di provincia. Ad esempio Pavia (72 mila abitanti) incassa 3,6 milioni, Lecce (95 mila abitanti) 3,8 milioni. Le somme riscosse si riducono man mano che diminuiscono gli abitanti.
Ora la domanda sorge spontanea. Come spendono i Comuni questi soldi? Milano spende 22 milioni per la manutenzione e l’educazione stradale. Roma è sulla stessa linea, ma destina più di 10 milioni alla gestione dell’illuminazione pubblica. Una decina di milioni circa va invece nel fondo di previdenza e assistenza integrativo del corpo di polizia, mentre 1,3 milioni finiscono alla riparazione del sistema radiomobile delle forze dell’ordine.
Il problema è che un terzo dei Comuni è inadempiente, nel senso che non ha diffuso il dato nel 2022. Questo nonostante la sanzione irrogata in caso di violazione: ossia la decurtazione del 90% delle somme incassate. Entro il 31 maggio di ogni anno l’articolo 142, comma 12-quater, del Codice della strada obbliga infatti i sindaci a dichiarare quanto hanno riscosso nell’anno precedente. Gli enti devono anche specificare come hanno speso il denaro incassato.
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