
I soggetti titolari di crediti da Superbonus, Sismabonus e Bonus barriere architettoniche possono ripartire in 10 anni i crediti non ancora utilizzati per i quali è stata comunicata la prima opzione entro lo scorso 31 marzo. Ecco i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Ok alla ripartizione delle rate residue. I soggetti titolari di crediti da Superbonus, Sismabonus e Bonus barriere architettoniche possono ripartire in 10 anni i crediti non ancora utilizzati per i quali è stata comunicata la prima opzione entro lo scorso 31 marzo. Lo comunica l’Agenzia delle Entrate secondo cui basterà comunicare all’ente stesso la volontà di optare per la rateizzazione lunga accedendo all’area riservata del sito dove da domani sarà attiva una nuova funzionalità all’interno della “Piattaforma cessione crediti”.
La comunicazione può riguardare anche solo una parte della rata del credito al momento disponibile: con successive comunicazioni potranno essere infatti rateizzati, anche in più soluzioni, la restante parte della rata e gli eventuali altri crediti nel frattempo acquisiti.
Dal 3 luglio 2023 il servizio sarà attivo anche per gli intermediari provvisti di delega alla consultazione del Cassetto fiscale dei titolari dei crediti.
In particolare la nuova ripartizione può essere effettuata per la quota residua delle rate dei crediti riferite all’anno 2022 e seguenti, oltre che per i crediti derivanti dalle comunicazioni delle opzioni per la prima cessione o lo sconto in fattura inviate all’Agenzia delle Entrate fino al 31 ottobre 2022, relative al Superbonus. Ma sono incluse anche le rate riferite agli anni 2023 e seguenti, per i crediti derivanti dalle comunicazioni inviate all’Agenzia delle Entrate dal 1° novembre 2022 al 31 marzo 2023 e a loro volta relative al Superbonus. Incluse le comunicazioni inviate fino al 31 marzo 2023, relative al Sismabonus e al Bonus barriere architettoniche.
FOTO: ANSA / CIRO FUSCO