
Entro il 2027 verranno creati circa 69 milioni di posti di lavoro e 83 milioni eliminati, con un conseguente calo netto del 2% dell’attuale occupazione. Scompariranno le figure professionali che potranno essere automatizzate
Circa un quarto dei posti di lavoro è destinato a cambiare nei prossimi cinque anni, secondo un sondaggio tra i datori di lavoro pubblicato oggi dal World Economic Forum (WEF), l’organizzazione nota per il suo incontro annuale a Davos, in Svizzera.
Entro il 2027 verranno creati circa 69 milioni di posti di lavoro e 83 milioni saranno eliminati, con un conseguente calo netto del 2% dell’attuale occupazione.
La tecnologia e la digitalizzazione sono sia il motore della creazione di posti di lavoro che della distruzione. I ruoli destinati a scomparire saranno quelli di segreteria e d’ufficio come cassieri di banca e cassieri normali, figure che possono essere automatizzate, mentre si prevede che la domanda di specialisti di machine learning AI ed esperti di sicurezza informatica crescerà in modo significativo.
L’indagine si basa sui contributi di circa 800 aziende che impiegano più di 11 milioni di lavoratori e utilizza un set di dati di 673 milioni di posti di lavoro.
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