
Il patrimonio netto contabile dell’ente cresce a 569 milioni (+1%). Nell’ultimo quinquennio (2017-2022) il patrimonio netto della Fondazione Mps è aumentato complessivamente di 134,8 milioni(+31%)
Fondazione Mps archivia il 2022 con un avanzo di gestione (l’utile) di 9,1 milioni risultato non confrontabile con quello del 2021 che aveva beneficiato di maxi proventi per 174 milioni dagli accordi transattivi con Banca Mps e altre banche.
Il patrimonio netto contabile dell’ente cresce a 569 milioni (+1%). Nell’ultimo quinquennio (2017-2022) il patrimonio netto della Fondazione Mps è aumentato complessivamente di 134,8 milioni(+31%).
“Il 2022 è stato uno dei più difficili per i mercati dal 2008” commenta il direttore generale Marco Forte “anno caratterizzato da mercati volatili e negativi, e nonostante tutto siamo riusciti a realizzare un avanzo frutto in gran parte della gestione interna”.
I proventi legati alla gestione finanziaria sono pari a circa 11 milioni.
La Fondazione Mps, a differenza di altre grandi fondazioni di origine bancarie, non può contare sui maxi dividendi della banca conferitaria nè sulle cedole di una partecipazione rotonda nel capitale di Cdp (ha solo lo 0,03% della spa di via Goito). Nel 2021 l’ente di palazzo Sansedoni aveva incassato dalla maxi transazione con Banca Mps 150 milioni.
L’ente aveva poi raggiunto (e mai pubblicizzato) altri due accordi transattivi dai quali aveva incassato, complessivamente altri 24 milioni. Uno con la banca americana JP Morgan (advisor principale della Fondazione nel 2008) e l’altra con il pool di banche finanziatrici che nel 2011 prestarono all’Ente 600 milioni per poter partecipare all’aumento di capitale 2011 di Banca Mps. La Fondazione Mps non ha mai dettagliato l’importo delle due transazioni.
La Fondazione Mps presieduta da Carlo Rossi, l’anno scorso ha deciso di partecipare all’aumento di capitale della Banca con un investimento di 10 milioni e la partecipazione, prima simbolica, è risalita allo 0,4% del capitale.
La Fondazione nel corso dell’anno ha impiegato l’ingente liquidità proveniente dalle transazioni del 2021 con Banca Mps, Jp Morgan e gli altri istituti del pool di finanziatori 2011 con la conseguenza che le immobilizzazioni finanziarie sono cresciute da 124 milioni (fine 2021) a 162 milioni mentre la liquidità si è ‘asciugata’ da 170 a 20 milioni.
Per quanto riguarda l’attività istituzionale, l’ente di palazzo Sansedoni ha deliberato lo scorso anno interventi per 17,1 milioni proseguendo nella strategia di intervento che mira alla creazione di capitale sociale e umano tra innovazione e sostenibilità. “Le erogazioni sono tornate ai massimi da dieci anni” commenta Forte che indica un target sostenibile a medio lungo termine di 7 milioni annui.
(foto SHUTTERSTOCK)