
PacWest sta considerando alcune opzioni strategiche, tra cui la possibilità di mettersi in vendita, e questo fa crollare non solo le sue azioni ma anche quelle di altri titoli bancari Usa, nonostante le rassicurazioni sui depositi
PacWEst conferma di essere in trattative con potenziali partner e investitori su opzioni strategiche, tra cui la possibilità di mettersi in vendita. «In conformità con le normali pratiche, la società e il suo consiglio di amministrazione rivedono continuamente le opzioni strategiche – ha affermato la banca californiana. – Recentemente, la società è stata contattata da diversi potenziali partner e investitori e le discussioni sono in corso. La società continuerà a valutare tutte le opzioni per massimizzare il valore per gli azionisti».
In una dichiarazione, PacWest ha affermato di non aver subito deflussi di depositi insoliti da quando è stata annunciata lunedì la vendita di First Republic Bank a JPMorgan Chase & Co ma gli investitori sono comunque preoccupati.
La vendita del suo portafoglio di prestiti finanziari da 2,7 miliardi di dollari aumenterebbe il suo rapporto di common equity tier 1 dal 9,21% ad almeno il 10%.
La notizia di una possibile vendita ha mandato in tilt il comparto bancario a Wall Street. Le azioni di PacWest sono scese del 52% nelle contrattazioni afterhours e Western Alliance è scesa del 23%, sottolineando come gli investitori non siano convinti della salute delle banche regionali nonostante gli sforzi delle autorità di regolamentazione per porre fine alla crisi bancaria iniziata con il crollo della Silicon Valley Bank e della Signature Bank a marzo.
Anche Western Alliance Bancorp ha cercato di rassicurare i mercati, affermando di non aver subito deflussi di depositi insoliti e di disporre di liquidità adeguata.
Il titolo PacWest ha perso quasi il 90% del suo valore da quando la crisi bancaria regionale è iniziata l’8 marzo. Zion Bancorp, First Horizon e Comerica sono crollate ciascuna di oltre il 7% e l’ETF SPDR S&P Regional Banking è sceso del 5%.
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