Il Fondo Amazzonia, creato nel 2008, durante il primo periodo di presidenza di Lula, ammonta attualmente a circa 3 miliardi di real (circa 550 milioni di euro
Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha promesso al presidente brasiliano Lula di versare 80 milioni di sterline (circa 92 milioni di euro) a un fondo internazionale per la protezione della foresta pluviale amazzonica.
“Oltre al calcio, abbiamo molti interessi in comune, sia che si tratti di rafforzare i nostri legami commerciali o di combattere il cambiamento climatico”, ha detto Sunak all’inizio del suo incontro con Luiz Inacio Lula da Silva, che si è recato a Londra per l’incoronazione del re Carlo III di domani.
“Ecco perché sono lieto di annunciare che investiremo nel vostro Fondo Amazzonia e mi congratulo con voi per la vostra leadership in questo settore”, ha aggiunto il primo ministro, che ha ricevuto il presidente brasiliano nella sua residenza ufficiale a Downing Street. Un portavoce dell’Ufficio del primo ministro ha detto che il contributo ammonterebbe a “80 milioni di sterline, (…) per aiutare a sradicare la deforestazione e preservare la biodiversità in quest’area”.
Il Fondo Amazzonia, creato nel 2008, durante il primo periodo di presidenza di Lula, ammonta attualmente a circa 3 miliardi di real (circa 550 milioni di euro), e ha come principale donatore la Norvegia (90 per cento dei fondi).
A fine gennaio, durante una visita ufficiale a Brasilia, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha assicurato che il suo Paese è pronto a pagare 200 milioni di euro per la conservazione della foresta tropicale, compreso un contributo di 35 milioni al Fondo Amazzonia. Il mese scorso anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato di voler destinare 500 milioni di dollari (circa 450 milioni di euro) al Fondo Amazzonia, ma questa cifra deve ancora essere approvata dal Congresso.
Tornato al potere per un terzo mandato a gennaio, Lula ha promesso di fare della salvaguardia dell’Amazzonia una priorità e di porre fine alla deforestazione illegale entro il 2030. Sotto la presidenza del suo predecessore di estrema destra Jair Bolsonaro, la deforestazione media annua in Amazzonia è aumentata del 75 per cento rispetto al decennio precedente.
Alla fine di aprile, Lula ha annunciato l’approvazione di sei nuove riserve indigene, le prime legalizzate in cinque anni.
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