
Salgono i costi operativi (+9,8%) a 135,7 milioni e il cost-income ratio è pari al 40,9% (dal 49,1% al termine dello scorso anno)
Via libera del cda della Banca Popolare di Sondrio ai conti dei primi tre mesi dell’anno, chiusi con un utile netto consolidato di 94,4 milioni, in crescita del 134,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. Così l’istituto in una nota.
Il margine di interesse si è attestato a 192 milioni (+23%), con commissioni nette da servizi a 96,5 milioni (+5,5%).
Il margine d’intermediazione sale a 331,7 milioni (+43,3%). Le rettifiche di valore nette si sono attestate a 39,8 milioni (+45,8%) mentre il costo del credito è pari allo 0,49% (dallo 0,51% di fine 2022). Salgono i costi operativi (+9,8%) a 135,7 milioni e il cost-income ratio è pari al 40,9% (dal 49,1% al termine dello scorso anno). L’incidenza dei crediti deteriorati lordi si attesta al 4,3% (rispetto al 5,7% di marzo 2022). Il Cet1 ratio è al 15,2%.
Il cda della Banca Popolare di Sondrio ha confermato nella carica di consigliere delegato, per il triennio 2023-2025, Mario Alberto Pedranzini e nella carica di vicepresidente Lino Enrico Stoppani, dopo che l’assemblea dei soci di fine aprile ha rinnovato cinque amministratori. «I risultati del primo trimestre di quest’anno sono motivo di particolare soddisfazione» commenta Pedranzini, che sottolinea l’utile netto «più che raddoppiato» che «conferma il tangibile valore del nostro business model».
Quanto al rinnovo, «raccolgo volentieri la sfida di un nuovo triennio come consigliere delegato, orgoglioso di una squadra che si impegna a produrre risultati importanti e sostenibili nel tempo» conclude.
(foto SHUTTERSTOCK)