
Nei prossimi mesi, la redditività di Bper continuerà ad essere sostenuta in particolare dal margine di interesse, dice una nota
Via libera del cda di Bper ai conti dei primi tre mesi dell’anno, chiusi con un utile netto consolidato balzato a 290,7 milioni di euro, quasi triplicato rispetto ai 112,7 milioni dello stesso periodo del 2022 (+158%).
Il dato è più alto del consensus del mercato, che nel caso dell’utile netto stimava circa 205,5 milioni di euro. Il margine di interesse si attesta a 726,0 milioni in crescita del 92,9% grazie anche «all’andamento favorevole dei tassi», mentre le commissioni nette sono pari a 506,1 milioni (+12,3%).
Gli oneri operativi sono pari a 675,8 milioni (da 558,4 milioni). Il cost-income ratio del trimestre è al 51,3%, inferiore sia rispetto al 63,2% del primo trimestre 2022 che al dato relativo all’intero 2022 (65,5%). Il costo del credito annualizzato si attesta a 63 punti base. L’Npe ratio proforma si è attestato al 2,9% lordo (1,2% netto) in calo rispetto a fine 2022. Il Cet1 ratio “fully phased” proforma è pari a 13,3% (dal 12,0% al termine dell’anno scorso).
Nei prossimi mesi, la redditività di Bper «continuerà ad essere sostenuta in particolare dal margine di interesse, dalla tenuta delle commissioni nette, dalle azioni volte a compensare gli impatti delle dinamiche inflattive sui costi e dal rialzo dei ricavi che beneficeranno ancora dall’andamento dei tassi d’interesse». Così l’istituto in una nota sui conti del primo trimestre.
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