
Lane ha ribadito l’impegno della Bce a procedere nella sua manovra di stretta monetaria rimanendo strettamente dipendente dai dati macroeconomici
«Sono due i punti fondamentali della politica economica, non solo portare i tassi a un livello sufficientemente restrittivo ma anche mantenerli su quel livello per tutto il tempo necessario. Quindi non importa solo il picco ma anche la durata». Lo ha detto il capo-economista della Bce, Philip Lane, intervenendo a un convegno organizzato a Berlino dal Jacques Delors Centre.
Lane ha ribadito l’impegno della Bce a procedere nella sua manovra di stretta monetaria rimanendo strettamente dipendente dai dati macroeconomici, in particolare dall’outlook dell’inflazione, dalla dinamica dell’inflazione di fondo e dall’intensità di trasmissione della politica monetaria. «Nell’eurozona l’inflazione totale ha toccato il picco lo scorso anno, ma sugli alimentari e sull’inflazione di fondo c’è ancora slancio e il picco è su quest’anno. C’è ancora tanta disinflazione che ci si attende e che arriverà nel corso di quest’anno», ha ribadito.
Secondo lui l’era dei tassi di interesse ufficiali a zero nell’area euro è finita. Una volta che sarà superata l’attuale fase di alta inflazione, i tassi di interesse della Bce torneranno verso un “fisiologico 2%” e non si abbasseranno ai livelli visti in precedenza.
FOTO: IMAGOECONOMICA
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