
La commissione di allerta, però, sottolinea che continuerà il monitoraggio della situazione
Si intravedono i primi, deboli segnali di un’inversione di tendenza sui prezzi della pasta. A confermarlo sono le cifre rese note durante la prima riunione della Commissione di allerta rapida per il monitoraggio dei prezzi che ha coinvolto le istituzioni tecniche e di statistica Istat, Ismea e sistema camerale. Si tratta, sottolineano in una nota del ministero delle Imprese e del made in Italy, di un «segno che nei prossimi mesi il costo potrà scendere in modo significativo». La Commissione era stata istituita dopo che si era rilevato un aumento dei prezzi del prodotto finito (aumenti tendenziali del 17,5% e del 16,5%) a fronte di un calo dei prezzi pagati agli agricoltori sulla materia prima, il grano duro.
Fanno parte di diritto della Commissione di allerta rapida presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy i rappresentanti di Istat, Ismea, del sistema camerale, dei rappresentati dei ministeri competenti per materia, della Guardia di finanza, delle Autorità indipendenti competenti per settore, delle associazioni dei consumatori e degli utenti nominati dal CNCU, delle Regioni e delle Provincie Autonome. Ai lavori della prima riunione hanno partecipato anche i rappresentanti dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, dell’Agenzia delle entrate, delle associazioni delle imprese agricole, dell’industria molitoria e produttiva, delle cooperative, della distribuzione e del commercio.
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