
Sangalli: “è fondamentale accelerare le riforme, in particolare quella fiscale, e utilizzare al meglio le risorse del Pnrr”
Il reddito reale delle famiglie nel 2022 è 150 euro in meno del 1995, cioè di quasi 30 anni fa. A lanciare l’allarme è il rapporto Confcommercio-Censis su fiducia e consumi delle famiglie che sottolinea come l’economia italiana stia indietreggiando invece che andare avanti. «Nel 2022, a prezzi costanti, non abbiamo recuperato né il reddito disponibile pro capite del 2019 né, tantomeno, quello del 2007, cioè il massimo. Trent’anni di bassa crescita si sentono nelle nostre tasche e nei temi di disagio sociale e crescita della povertà assoluta», ha detto il direttore dell’ufficio studi, Mariano Bella.
E l’impoverimento del reddito reale determina anche “un atteggiamento di scarsa propensione a fare figli“.
E’ chiaro quindi che il Governo deve intervenire con la massima urgenza. «Il risparmio sta esaurendo il sostegno ai consumi e l’incertezza per l’inflazione e il rialzo dei tassi di interesse comprimono le intenzioni di acquisto – avverte il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, presentando il rapporto. – Si rischia di rallentare la ripresa, nonostante la fiducia delle famiglie sia alta. E’ fondamentale accelerare le riforme, in particolare quella fiscale, e utilizzare al meglio le risorse del Pnrr».
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