
L’utile netto è cresciuto da 1,8 miliardi a 2,9 miliardi, mentre i dividendi complessivamente pagati sono aumentati da 0,9 miliardi a 1,4 miliardi. L’ad Milleri: “l’unione di Luxottica ed Essilor ha dato i suoi frutti”
L’unione tra Luxottica ed Essilor nel 2018, da cui è nato il colosso dell’occhialeria EssilorLuxottica, ha fruttato una crescita a doppia cifra per dividenti, utili e ricavi in cinque anni, dal 2018 al 2022. Il presidente e amministratore delegato Francesco Milleri ha illustrato il bilancio durante l’assemblea degli azionisti a Parigi.
Ebbene i ricavi di EssilorLuxottica sono saliti del 51%, passando da 16,2 miliardi di euro a 24,5 miliardi. L’utile netto è cresciuto da 1,8 miliardi a 2,9 miliardi, mentre i dividendi complessivamente pagati sono aumentati da 0,9 miliardi a 1,4 miliardi. Per il 2022 è stata proposta una cedola di 3,23 euro per azione, in aumento del 29% rispetto all’anno precedente.
Non solo. La capitalizzazione di mercato del gruppo EssilorLuxottica è cresciuta del 74% dal 2018 ad oggi, raggiungendo gli 80 miliardi di euro rispetto ai 46 miliardi del 2018.
«Siamo un’azienda giovane, cinque anni fa abbiamo unito due gruppi leader. Sembra sia oggi. Ci sono state molte discussioni a livello di board, abbiamo lavorato duramente sul campo. Si può vedere quello che abbiamo fatto, ora possiamo dire che è stato un grande successo – ha detto Milleri. – I numeri non hanno bisogno di ulteriore spiegazione. Li diamo in un momento complicato, ma mostrano che siamo più forti di prima e continuiamo ad andare avanti con gli stessi valori e la stessa eredità lasciata da Leonardo Del Vecchio: abbiamo quasi raddoppiato la dimensione della società, i ricavi sono cresciuti del 51% in meno di cinque anni. La società ha incrementato i margini anno dopo anno, cosa che ci ha consentito di distribuire un dividendo più alto. E abbiamo restituito ai nostri dipendenti negli ultimi cinque anni circa tre miliardi di euro del valore creato, in aggiunta alla normale remunerazione».
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