
L’analisi sul grano della Coldiretti fa riferimento alla proroga di due mesi dell’accordo per i trasporti di cereali dal Mar Nero raggiunto tra Russia e Ucraina con la mediazione di Nazioni Unite e Turchia. A beneficiare di più la Cina
E’ boom per le importazioni in Italia di grano proveniente dall’Ucraina. Sono aumentate del 318% per un quantitativo pari a circa 90 milioni di chili nel primo bimestre del 2023. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento alla proroga di due mesi dell’accordo per i trasporti di cereali dal Mar Nero raggiunto tra Russia e Ucraina con la mediazione di Nazioni Unite e Turchia.
«Un’intesa importante – sottolinea la Coldiretti – per garantire gli approvvigionamenti nei Paesi più poveri dell’Africa e dell’Asia ed evitare carestie che possano spingere i flussi migratori. Ma è necessario evitare speculazioni e distorsioni commerciali provocate dall’afflusso di grano ucraino sul mercato europeo». Solo il 55% dei prodotti agricoli che hanno lasciato l’Ucraina dopo l’accordo hanno raggiunto i Paesi in via di sviluppo, come quelli del Nord Africa e dell’Asia, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati del Centro Studi Divulga sui prodotti agricoli partiti da agosto 2022 a febbraio 2023 dai porti di Chornomorsk (36,4% del totale), Yuzhny (35,8%) e Odessa (27,8%).
La Cina con ben 5,2 milioni di tonnellate di prodotti agricoli tra grano, mais e olio di girasole, pari al 21,5% sul totale, è il Paese che ha beneficiato di più dell’accordo. SEguono la Spagna con 4,1 milioni di tonnellate di prodotti e la Turchia con 2,7 milioni di tonnellate di prodotti. L’Italia con 1,76 milioni di tonnellate si colloca al quarto posto.
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