
Rispetto al 2021 l’analisi registra un aumento complessivo medio del 5% per i costi minimi e del 8% per i costi massimi. L’inflazione è oltre l’11%
Nel 2023 i neo-genitori spendono da un minimo di 7.065,07 euro fino a un massimo di a 17.030,33 euro, secondo uno studio dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori Onf.
Rispetto al 2021 l’analisi registra un aumento complessivo medio del 5% per i costi minimi e del 8% per i costi massimi. “Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nei giorni scorsi, ha dato mandato a Mr Prezzi di convocare al più presto una riunione della nuova Commissione di allerta rapida sui rincari dei prodotti per l’infanzia. Appare evidente, infatti, che, nonostante la riduzione dell’Iva al 5%, i benefici per i consumatori sui prezzi di latte in polvere, pannolini e simili sono pressoché inesistenti”, afferma una nota dell’associazione.
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Anche i bonus disposti dal Governo sarebbero “ancora insufficienti” e non rappresenterebbero “una soddisfacente certezza per fare programmi stabili”.
Alla luce di tali difficoltà, sono sempre di più i genitori che ricorrono all’usato o ai portali online. Acquistando online il risparmio sull’importo minimo di spesa per il mantenimento di un bimbo nel primo anno di vita è del 29%, mentre su quello massimo del 34%. Il costo complessivo diminuisce ancor di più se si ricorre al canale dell’usato, che consente di risparmiare da un minimo del 55%, fino ad un massimo del 62%. Rimane molto diffuso, soprattutto sui social network, anche lo scambio gratuito di prodotti usati.
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