
Oggi sciopero nello stabilimento di Bagnoli della Rosandra, mentre il prossimo confronto sindacati-Wartsila sarà in Regione il 29 maggio
IMR Industries è fuori dai giochi: non ha intenzione di proseguire le trattative per acquisire il sito di Bagnoli della Rosandra. Lo fa sapere in una nota il gruppo tecnologico Wärtsilä comunicando di aver ricevuto l’informazione della decisione dell’azienda lombarda in riferimento alla “interruzione della possibile prosecuzione della trattativa, con vero rammarico“.
Si chiude così il giallo scoppiato venerdì quando, contattata dalla TGR Rai del Friuli Venezia Giulia, IMR aveva smentito di aver presentato una offerta vincolante, contraddicendo quanto affermato da Wärtsilä al tavolo ministeriale, e spiegando che i contatti con Wärtsila si erano interrotti da un paio di mesi. I finlandesi si sono difesi precisando di aver inserito al tavolo ministeriale di alcuni giorni fa la Imr Industries al processo di reindustrializzazione del sito produttivo di Bagnoli, sulla base di “informazioni condivise dall’azienda stessa con il nostro advisor nei giorni precedenti al tavolo“.
Pare però che, al di là degli equivoci, IMR non è interessata al polo di Trieste e a questo punto l’unica offerta teoricamente sul tavolo rimane quella di h2 energy, azienda che si occupa di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno, in ogni caso giudicata a sua volta inconsistente dai sindacati e dalle istituzioni.
E proprio perché c’è malcontento oggi nello stabilimento di Bagnoli della Rosandra è previsto uno sciopero con assemblea, mentre il prossimo confronto sindacati-Wartsila sarà in Regione il 29 maggio; in quella sede, si discuterà del piano industriale per le attività che Wärtsila intende mantenere a Trieste e che dovrebbero dar lavoro a circa 600 persone.
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