
De Guindos (Bce): “occorre compiere ulteriori progressi nell’unione bancaria e continuare a sviluppare l’unione dei mercati dei capitali”
«In un’economia in cui si moltiplica la frequenza di shock esogeni la resilienza del settore finanziario è cruciale. Un sistema finanziario forte e integrato è essenziale per sostenere la crescita e la resilienza dell’economia della Zona Euro». Lo ha affermato il vice presidente della BCE Luis de Guindos, in occasione della terza edizione della Conferenza Annuale sull’integrazione finanziaria europea, secondo cui “mercati dei capitali ben sviluppati e ampi possono aiutare ad allocare in modo efficiente il capitale alle imprese più innovative e produttive, contribuendo così alla crescita economica“. «Per far questo, però, occorre “compiere ulteriori progressi nell’unione bancaria e continuare a sviluppare l’unione dei mercati dei capitali», aggiunge.
Le attività del settore finanziario, che comprende fondi d’investimento, fondi pensionistici, assicurazioni ed altre società finanziarie sono raddoppiate dopo la crisi finanziaria globale, passando da 15 trilioni di euro a 31 trilioni di euro e, negli ultimi anni, il settore è diventato sempre più importante nel finanziamento dell’economia reale dell’Area Euro. «Il ruolo crescente dei soggetti non bancari offre il vantaggio di diversificare le fonti di finanziamento e può quindi contribuire a garantire una migliore erogazione di finanziamenti all’economia reale – afferma il numero due della BCE. – Le prove suggeriscono anche che una quota maggiore di finanziamenti non bancari può aiutare le economie a riprendersi più rapidamente dalle recessioni».
De Guindos segnala quattro aree in cui c’è necessità di ulteriori interventi normativi per il settore finanziario non bancario: ridurre il rischio di mancata corrispondenza tra la liquidità degli asset dei fondi e le loro politiche di rimborso; rinnovare i nostri sforzi per riformare il settore dei Fondi dei mercato monetario; affrontare i rischi derivanti dalla leva finanziaria non bancaria da varie prospettive; migliorare le politiche sui margini e la disponibilità di liquidità per far fronte alle richieste.
«Più in generale dobbiamo riconoscere la dimensione transfrontaliera delle attività e degli sviluppi normativi nel settore finanziario non bancario e l’importanza del coordinamento globale», conclude de Guindos.
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