
«Nel corso di questi mesi, il Governo ha provveduto ad effettuare una verifica approfondita, di cui si darà conto nella relazione semestrale che verrà inviata al Parlamento la prossima settimana»
Secondo quanto riferito dal ministro per gli Affari Europei, il Sud, la Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto nel corso della sua risposta al question time alla Camera, tutti gli atti e provvedimenti anche di tipo normativo necessari al conseguimento della terza rata del Pnrr per il 31 dicembre 2022 sono già stati adottati.
Successivamente il rappresentante del Dicastero ha voluto precisare che «Il pagamento della terza rata non è in alcun modo collegato alla realizzazione agli investimenti relative alle misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico previsti dalla misura 2.1 del Pnrr per un valore di 2,49 miliardi di euro»
Il ministro, inoltre, ha anche risposto sulle misure adottate per prevenire il dissesto idrogeologico e tutelare il territorio affermando che il governo ha «introdotto rilevanti semplificazioni di tipo procedurale ed amministrativo – contabile» in modo da poter «recuperare il ritardo nel cronoprogramma procedurale originato dai tempi di adozione e di pubblicazione del dpcm e di assicurare il rispetto del termine del 31 dicembre 2025 previsto dalla milestone».
«Nel corso di questi mesi, il Governo ha provveduto ad effettuare una verifica approfondita, di cui si darà conto nella relazione semestrale che verrà inviata al Parlamento la prossima settimana, in ordine all’effettiva possibilità di realizzare tutti gli investimenti previsti dal PNRR». E a conclusione del suo intervento «Si tratta di una verifica effettuata nella prospettiva di garantire, da un lato, un utilizzo efficace di tutte le risorse del PNRR e, dall’altro, di individuare in relazione a tutti gli investimenti le modalità di attuazione e le forme di finanziamento più adeguate rispetto all’obbiettivo della loro effettiva realizzazione, rifuggendo da soluzioni semplicistiche che alla prova dei fatti risultano del tutto inattuabili in considerazione della necessità di completare gli investimenti finanziati con le risorse Pnrr entro il 30 giugno 2026».
FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI
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