
«Ciò che faremo nella riunione di giugno (aumentare o fermarci) dipenderà dai dati macro che arriveranno nelle prossime tre settimane»
Secondo il governatore della Federal Reserve Christopher Waller la banca centrale statunitense non dovrebbe smettere di aumentare i tassi di interesse fino a quando non avrà in mano le prove evidenti che l’inflazione si sta raffreddando.
«Non approvo lo stop degli aumenti dei tassi a meno che non si abbiano prove evidenti che l’inflazione si sta muovendo verso il nostro obiettivo del 2%».
«Ciò che faremo nella riunione di giugno (aumentare o fermarci) dipenderà dai dati macro che arriveranno nelle prossime tre settimane». Ed aggiunge «Non mi aspetto che i dati in arrivo nei prossimi due mesi chiariranno che abbiamo raggiunto il picco». Infatti i dati dall’ultima riunione politica della Fed non hanno ancora offerto abbastanza chiarezza su cosa fare alla prossima riunione, ha affermato Waller.
Stando a quanto da lui dichiarato, bisognerà considerare i vari aspetti come le letture sull’inflazione e il prossimo report sull’occupazione, nonché l’evoluzione delle condizioni del credito, soprattutto in conseguenza della serie di fallimenti bancari visti nelle scorse settimane.
Dopo aver considerato vari elementi si potrebbero presentare diversi scenari. Se i dati macro non fossero particolarmente migliorati rispetto a quanto visto finora, sarebbe giustificato un ulteriore aumento di 25 punti base col rischio, però, di far precipitare rapidamente l’economia.
FOTO: SHUTTERSTOCK