
Un fondo da 130 milioni, ma l’Esecutivo “non ha motivato” il via libera. Accolto il ricorso presentato da Ryanair
Il Tribunale Ue annulla la decisione della Commissione che approva gli aiuti italiani a compagnie aeree colpite dal Covid. Lo comunica la Corte di Giustizia Ue.
Per i giudici, che hanno accolto il ricorso di Ryanair, la Commissione “non ha motivato la propria conclusione secondo cui la misura non era contraria a norme dell’Unione diverse da quelle relative agli aiuti di Stato“.
Nell’ottobre 2020, l’Italia ha notificato alla Commissione europea una misura di aiuto consistente in sovvenzioni erogate a talune compagnie aeree titolari di una licenza italiana mediante un fondo di compensazione di 130 milioni euro. La misura mirava a ovviare ai danni subiti dalle compagnie aeree ammissibili a causa delle restrizioni di viaggio e delle altre misure di lockdown adottate nell’ambito della pandemia di Covid-19.
Conformemente a una delle condizioni di ammissibilità previste dalla misura in questione, per poter beneficiare di quest’ultima, le compagnie aeree dovevano applicare ai loro dipendenti con base di servizio in Italia, nonché ai dipendenti di imprese terze partecipanti alle loro attività, un trattamento retributivo pari o superiore a quello minimo stabilito dal contratto collettivo nazionale applicabile al settore del trasporto aereo, concluso dalle organizzazioni datoriali e sindacali considerate come le più rappresentative a livello nazionale .
Senza avviare il procedimento d’indagine formale la Commissione ha deciso di non sollevare obiezioni nei riguardi della misura, con la motivazione che la stessa era compatibile con il mercato interno. La compagnia irlandese Ryanair ha però introdotto un ricorso di annullamento della decisone, che il Tribunale ha accolto, per violazione dell’obbligo di motivazione previsto dall’articolo 296 TFUE.
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