
Banche: Patuelli: “appello Lagarde su remunerazione depositi valga anche per Poste”
«La vicenda del debito pubblico condiziona tutta l’economia produttiva e la società italiana. E’ il punto chiave, abbiamo questo handicap. La Bce non compra più i titoli degli Stati membri, anzi, man mano che scadono, non li rinnova più e quindi per chi come l’Italia ha tanto debito pubblico e la necessità di collocarlo sul mercato, giorno per giorno gli indicatori mostrano un aumento del costo delle emissioni del debito, cosa che mi preoccupa molto come cittadino». Lo ha detto il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, intervistato al Festival dell’Economia di Trento.
Il presidente risponde a distanza alla presidente della Bce, Christine Lagarde, che aveva auspicato un rialzo delle remunerazioni sui depositi da parte delle banche (alla luce dell’aumento dei tassi d’intreresse di Francoforte). «Segnalo alla Lagarde di essere più equanime: se invoca qualcosa, lo invochi per tutti non solo per alcuni. Gli interessi dei conti correnti bancari sono molto competitivi e piu’ remunerativi di quelli postali. Non possiamo essere gli unici redarguiti. Come banche noi non siamo in concorrenza solo con noi stessi, ma con tutti coloro che fanno lo stesso prodotto, che abbiano o meno la licenza bancaria. Non siamo mica gli unici che fanno i conti correnti. C’è un altro soggetto pubblico al 100% che sono le Poste».
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