
Il tasso di inattività dei giovani italiani è aumentato di 3,4 punti rispetto al 21,9% registrato nel 2004. La Lombardia è la regione che offre più opportunità
L’ Italia è la peggiore in Ue per quota di giovani inattivi: sono 1,6 milioni e con un tasso in aumento. A lanciare l’allarme è Confartigianato nella convention annuale dei Giovani Imprenditori oggi a Roma. In particolare nel 2022 siamo stati il Paese con il più alto numero di giovani tra 25 e 34 anni che non si offrono sul mercato del lavoro: ben 1.568.000. Per valore assoluto al primo posto nell’Ue, con un tasso di inattività del 25,4%, rispetto alla media europea del 15%. La Germania registra il 13,9%, la Spagna il 13,7% e la Francia il 12,7%.
Si tratta di un fenomeno in netto peggioramento visto che il tasso di inattività è aumentato di 3,4 punti rispetto al 21,9% registrato nel 2004. «I giovani sono il futuro del made in Italy. 1,6 milioni di under 35 fuori dal mercato del lavoro – sottolinea Davide Peli, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato – sono un assurdo spreco, una vera e propria emergenza da affrontare rapidamente».
Confartigianato ha elaborato anche l’ndice dei territori youth-friendly per impresa e lavoro: la Lombardia è la regione che offre ai giovani le condizioni migliori per lavorare e per fare impresa. Seguono poco distanti Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige- Maglia nera per Molise, Sardegna, Calabria, Sicilia e Basilicata. A livello provinciale, i giovani trovano il terreno più fertile a Cuneo, seguita da Bergamo, Vicenza, Lecco e Treviso. All’altro capo della classifica le condizioni più difficili per l’occupazione e la voglia di fare impresa dei giovani a Isernia, Foggia, Vibo Valentia, Siracusa, Taranto.
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