
Georgieva: “I tassi d’interesse negli Stati Uniti dovranno restare più alti, più a lungo”. E sul tetto del debito: “Sospenderlo o alzarlo immediatamente”
Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le sue previsioni di crescita per gli Stati Uniti nel 2023, prevedendo ora una crescita dell’1,7% rispetto all’1,6% previsto in aprile. “L’economia statunitense ha dimostrato di essere resiliente nonostante il significativo inasprimento delle politiche monetarie e fiscali nel 2022”, ha dichiarato il Fmi in una nota, pur sottolineando che “l’inflazione rimane un problema persistente”.
“Una domanda e un mercato del lavoro forti sono un’arma a doppio taglio, che contribuisce a un’inflazione più persistente”. “Mentre si prevede che l’inflazione e l’inflazione core continueranno a diminuire nel 2023, rimarranno sostanzialmente al di sopra dell’obiettivo del 2% della Fed per tutto il 2023 e il 2024”, si aggiunge.
“I tassi d’interesse negli Stati Uniti dovranno restare più alti, più a lungo” ha detto la direttrice Kristalina Georgieva. Il Fondo prevede tassi al 5,25%-5,5% fino alla fine del 2024. Al momento, sono al 5%-5,25%.
Secondo il report Articolo IV, ciò “significherebbe che l’economia potrebbe rallentare più bruscamente in una fase successiva (forse nel 2024), creando una recessione man mano che la politica monetaria più restrittiva prende piede”.
Inoltre, “la combinazione di tassi di interesse più elevati, un dollaro più forte e un rallentamento più marcato dell’attività negli Stati Uniti avrebbe significative ricadute macrofinanziarie negative sul resto del mondo”.
Infine, “per evitare di esacerbare i rischi al ribasso, il tetto del debito dovrebbe essere immediatamente alzato o sospeso dal Congresso, consentendo l’avvio serio dei negoziati sul budget per l’anno fiscale 2024”. “Inoltre, una soluzione più permanente a questa situazione di stallo ricorrente dovrebbe essere trovata attraverso cambiamenti istituzionali a garanzia del fatto che, una volta approvati gli stanziamenti, venga automaticamente fornito lo spazio corrispondente sul tetto del debito per finanziare tale spesa”.
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