
Si tratta di un’intesa i cui dettagli devono essere definiti ma già partono le prime proteste sia tra i democratici che tra i repubblicani
Il Presidente Joe Biden e il Presidente della Camera Kevin McCarthy hanno raggiunto un’intesa di massima per aumentare il tetto massimo del debito statunitense.
Come detto si tratta di un accordo provvisorio, i cui dettagli sarebbero ancora da definire e che avrebbe come primo scopo riuscire ad evitare nell’immediato il pericolo di un default. Infatti l’ok da parte di Biden e McCarthy è arrivato giusto in tempo per far passare il 31 maggio il testo alla Camera per la votazione e successivamente al Senato per il nulla osta definitivo. Tempistiche che eviterebbero di far scattare il default previsto dal Segretario al Tesoro Janet Yellen, inizialmente per il 1 giugno e poi successivamente spostato dalla stessa Yellen al 5 giugno.
Dalle prime indiscrezioni sembra che il testo, raggiunto dopo settimane di trattative altalenanti, accolga i tagli alla spesa richiesti dai Repubblicani che avevano chiesto, in cambio del proprio benestare ad un innalzamento del tetto del debito per i prossimi due anni, un mantenimento dello status quo della spesa per il 2024, e tagli nel 2025. Un compromesso che, oltre allo scampato pericolo, sposterebbe il problema anche oltre la data delle elezioni presidenziali previste per l’inizio di novembre del 2024. Tutto risolto dunque? Non proprio, le concessioni fatte da una parte e dall’altra, in particolare sul settore dei benefit di lavoro, sembra non abbiano riscontrato l’ok dei membri del congresso sia sul fronte repubblicano che su quello democratico.
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