
Il mondo dell’auto deve affrontare moltissime sfide su vari fronti, dal superbollo al rischio di aumento dell’assicurazione obbligatoria
Secondo i dati che arrivano da Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, il superbollo non solo ha avuto un impatto diretto sul settore automotive, ma è costato agli italiani 1,2 miliardi di euro, dal giorno della sua introduzione, il 6 luglio 2011. Per questo motivo l’associazione si è dichiarata favorevole all’ipotesi, paventata gironi fa dal Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, di una sua abolizione. l’ipotesi di una abolizione del superbollo.
«La tassa fu introdotta con il DL. n. 98 del 6 luglio 2011, e prevede un pagamento di 20 euro per ogni kW di potenza dell’auto superiore ai 185 kW, con un peso decrescente del tempo» spiegano da Federcarrozzieri che sottolinea anche il progressivo rallentamento delle nuove immatricolazioni di vetture con potenza superiore i 185 kW.
«C’è poi un’altra questione da analizzare, e che rende il superbollo una tassa del tuto iniqua e sbilanciata – denuncia il presidente di Federcarrozzieri, Davide Galli – Nelle regioni che non prevedono già esenzioni totali di bollo e superbollo per auto elettriche o ibride, le automobili di nuova generazione e con motori ibridi, pur superando abbondantemente i 185 kW di potenza, non sono tenute al pagamento del balzello. Il superbollo si applica infatti ai soli motori termici, e non alla parte elettrica»
Ma il mondo dell’auto, già da tempo in fase di evoluzione, deve affrontare anche un’altra sfida, quella dell’Intelligenza artificiale. In questo caso, però, le conseguenze si avvertono sul fronte dell’Rc auto a rischio aumento. Secondo quanto sostenuto da Aiped, l’associazione italiana dei periti ed estimatori danni
«L’intelligenza artificiale sta progressivamente sostituendo l’attività sul campo dei periti assicurativi. Oggi si assiste ad un vero stravolgimento del concetto di perizia: l’utilizzo sempre più diffuso dei sistemi da remoto, perizie in authority, videoperizie e addirittura il crescente ricorso alla IA (intelligenza artificiale) da parte delle compagnie di assicurazioni pone seri dubbi sulla compatibilità di tali modalità operative con il quadro normativo che consente la stima del danno solo ai periti iscritti al ruolo. I pericoli di tali cambiamenti non sono solo per gli operatori del settore.»
Ma anche per i cittadini e gli assicurati, denuncia il presidente Aiped, Luigi Mercurio «Una perizia svolta da remoto o tramite IA, oppure condotta da operatori non qualificati, non consente di accertare con precisione la complessità di un danno da sinistro stradale. Questo significa che, in caso di sottostima dei danni, l’assicurato riceverà un risarcimento inferiore a quello cui avrebbe diritto. In caso di sovrastima, invece, la compagnia subirà un maggiore costo che sarà scaricato sugli utenti finali attraverso un incremento delle tariffe Rc auto, che negli ultimi mesi, come certifica anche l’Istat, hanno ripreso a crescere».
Partendo da questo presupposto è quindi «fondamentale che la perizia sia il risultato delle attività di accertamento, di analisi e di valutazione al fine di certificare la migliore tecnica riparativa, la qualità delle riparazioni a regola d’arte, la sicurezza per l’automobilista, la giusta quantificazione del danno».
FOTO:EPA/TOMS KALNINS