
Visco: “ridurre il debito è una priorità. Gradualità nell’aumento dei tassi”. Pil in aumento dell’1% nel 2023
«In un’economia italiana che si è rafforzata anche più del previsto, non solo grazie ai sussidi pubblici, le basse retribuzioni e la precarietà continuano comunque a condizionare il mercato del lavoro e la stessa società». Con queste motivazioni il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, nelle sue considerazioni finali, si esprime a favore dell’utilità dello strumento del salario minimo, purché “definito con il necessario equilibrio“. Secondo lui Il Pil dovrebbe aumentare dell’1% nel 2023.
Il lavoro precario continua ad essere una piaga. «In molti casi il lavoro a termine si associa a condizioni di precarietà molto prolungate; la quota di giovani che dopo cinque anni si trova in condizioni di impiego a tempo determinato resta prossima al 20%», ha spiegato, segnalando anche una crescita, ora ad una quota del 30%, dei lavoratori con retribuzioni annue particolarmente basse, sotto il 60% della media di 11.600 euro l’anno
Sul tema caldo del Pnrr non c’è tempo da perdere. «Anche se sul Pnrr miglioramenti sono possibili, tuttavia non c’è tempo da perdere – ha sollecitato. – Il Piano rappresenta un raro, e nel complesso valido, tentativo di definire una visione strategica per il Paese. E’ quindi cruciale dare attuazione all’ambizioso programma di riforme, da troppo tempo attese, in esso contenuto. Per eventuali modifiche un confronto continuo con la Commissione è assolutamente necessario nonché utile e costruttivo».
Visco plaude all’Italia, a come ha gestito finora le crisi. «La pandemia ha colpito il Paese quando esso non aveva ancora pienamente recuperato i danni inferti da una duplice crisi, quando ancora l’introduzione lenta e frammentata delle necessarie riforme stentava a sciogliere i nodi che frenano il nostro sviluppo. Ma l’Italia ha superato questa terza gravissima crisi, così come lo choc energetico seguito all’aggressione russa dell’Ucraina, meglio di quanto ci attendevamo», ha detto, sollecitando ora il Paese ad affermersi di più sul piano internazionale.
Per quello che riguarda invece l’inflazione, per il Governatore il suo ritorno su livelli in linea con l’obiettivo “sarà più rapido e meno costoso se tutti – imprese, lavoratori e governi – contribuiranno a questo fine, rafforzando l’efficacia dell’indispensabile ancorché equilibrata normalizzazione monetaria“. E sarà anche “importante tenere la barra dritta della risposta monetaria, ma con la gradualità necessaria per l’incertezza ancora non dissipata“. Allo stesso tempo c’è il consueto richiamo alla prudenza della nolitica di bilancio. In particolare viene ricordato che ridurre la dimensione del debito pubblico è una priorità e che ogni eventuale aumento di spesa o riduzione di entrata, anche nell’ambito di riforme già annunciate quali quella del fisco o dell’autonomia differenziata, non potrà prescindere dall’identificazione di coperture strutturali adeguate e certe.
Per Visco quelle lette oggi sono le ultime Considerazioni finali: il governatore terminerà il suo mandato a ottobre.
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