
“Le autorità di vigilanza non hanno una lungimiranza perfetta e non ci si può aspettare che identifichino tutti i pericoli che ogni banca deve affrontare”
Andrea Enria, presidente del consiglio di vigilanza della Banca centrale europea (BCE), ad un evento a Washington organizzato da World Bank, International Monetary Fund e Federal Reserve ha dichiarato «Le autorità di vigilanza non hanno una lungimiranza perfetta e non ci si può aspettare che identifichino tutti i pericoli che ogni banca deve affrontare. Quindi, alla fine, sono le banche, non le autorità di vigilanza, che devono assumersi la responsabilità di identificare e gestire i rischi. E questo significa avere una governance solida e una solida cultura del rischio, in modo che il perseguimento della crescita e della redditività non venga mai prima della prudenza»
Secondo l’economista «i supervisori devono essere autocritici» ma, ha aggiunto «è importante anche riaccendere i riflettori sulle banche. Le banche non dovrebbero fare affidamento sul supervisore per identificare i rischi prima che si cristallizzino. In definitiva, le banche devono farlo da sole».
Per quanto riguarda il settore bancario, infine, per Enria «la resilienza che abbiamo visto nell’area euro è la prova che il settore bancario si trova ora nella fase finale della difficile e lunga transizione iniziata all’indomani della crisi finanziaria globale. Le banche europee oggi sono forti in termini di capitale, liquidità e qualità degli attivi e tendono ad avere fonti di finanziamento e basi di clienti ben diversificate. In modo più significativo, i problemi cronici di bassa redditività e modelli di business deboli che hanno frenato il settore per così tanto tempo stanno finalmente iniziando a diminuire».
FOTO: Imagoeconomica