
Finora le aziende hanno annunciato l’intenzione di tagliare 417.500 posti di lavoro, un aumento del 315%. Al top dal 2020. Il settore tech è quello più colpito
Brutte notizie arrivano dal fronte lavoro Usa. A maggio si registra un preoccupante incremento dei licenziamenti. Il recente rapporto Challenger, Gray & Christmas mostra che le più importanti aziende del paese hanno ridotto il proprio organico di ben 80.089 posti di lavoro, ovvero +20% rispetto ad aprile e +287% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Finora quest’anno le aziende hanno annunciato l’intenzione di tagliare 417.500 posti di lavoro, un aumento del 315% rispetto ai 100.694 tagli annunciati nello stesso periodo dell’anno scorso. È il totale gennaio-maggio più alto dal 2020 e ad eccezione del 2020 è il totale più alto nei primi cinque mesi dell’anno dal 2009, quando sono stati registrati 822.282 tagli fino a maggio.
Il settore tecnologico è quello che ha annunciato il maggior numero di tagli a maggio con 22.887, per un totale di 136.831 quest’anno, in aumento del 2.939% rispetto ai 4.503 tagli annunciati nello stesso periodo dello scorso anno.
«La fiducia dei consumatori è scesa al minimo di 6 mesi e le opportunità di lavoro si stanno appiattendo. Le aziende sembrano frenare le assunzioni in previsione di un rallentamento», ha affermato Andrew Challenger, esperto di lavoro e vicepresidente senior di Challenger, Gray & Christmas.
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