
Il membro del board della Bce (e possibile successore di Visco al timone di Bankitalia), è stato intervistato da Le Monde
“Non credo che questo sia il momento di essere troppo frettolosi nell’innalzare i tassi, dato il considerevole terreno che abbiamo già percorso. La mia intuizione suggerisce che non abbiamo raggiunto la fine del nostro ciclo di rialzo dei tassi, anche se non ne siamo lontani”.
Lo afferma Fabio Panetta, membro del board della Bce in una intervista a Le Monde. “Dovremmo essere risoluti ma giudiziosi, con l’obiettivo di abbassare l’inflazione senza danneggiare inutilmente l’attività economica”, ha aggiunto Panetta. “Non c’è dubbio che il 6,1% sia troppo alto – ha detto Panetta riferendosi all’attuale livello di inflazione nell’Eurozona – ma la gente non dovrebbe preoccuparsi. Riporteremo l’inflazione al 2%”.
“I nostri aumenti dei tassi – ha aggiunto Panetta nell’intervista – mirano a evitare che l’inflazione attecchisca troppo a lungo. La buona notizia è che l’economia europea non è precipitata nella profonda recessione che alcuni avevano previsto, grazie a cali dei prezzi dell’energia più rapidi del previsto e al sostegno fiscale. La nostra stretta monetaria – ha aggiunto – si farà sentire nei prossimi mesi e non si può escludere che la domanda interna continui ad essere debole e che ciò si traduca in una prolungata debolezza dell’attività economica o addirittura in una recessione tecnica”.
Riguardo alle prospettive di inflazione Panetta ha aggiunto che “le nostre proiezioni di marzo suggeriscono che l’inflazione dovrebbe aggirarsi intorno al 3% all’inizio del prossimo anno e avvicinarsi al 2% nel 2025”. Tuttavia – ha concluso – questo scenario non tiene conto di potenziali shock imprevisti”.
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