
Attesa per gli attori. Nessuna svolta, invece, per autori e sceneggiatori, in sciopero da un mese
Ad Hollywood qualcosa si smuove. Un accordo è stato raggiunto ma per ora riguarda solo i registi e le figure tecniche legate alla regia. The Directors Guild of America, il sindacato di categoria, ha annunciato l’intesa raggiunta nella notte e che ha stabilito il miglioramento nelle paghe e nei diritti sulle trasmissioni in streaming, oltre a fissare una serie di paletti riguardo l’uso dell’intelligenza artificiale, vero incubo per le produzioni del futuro. Risultati definiti “senza precedenti“. «Abbiamo raggiunto un accordo davvero storico – ha dichiarato Jon Avnet, che ha guidato i negoziati – perché garantisce miglioramenti significativi per ogni regista, assistente, manager della produzione, aiutanti e manager di scena».
Ora tocca agli attori. Mercoledì la Alliance of Motion Picture and Television Producers, che porta avanti i negoziati per conto dei produttori e degli Studios, secondo il New York Times comincerà le trattative per un nuovo contratto con la Sag-Aftra, che rappresenta circa 160 mila tra attori, giornalisti, personalità radiofoniche, e il cui contratto scadrà il 30 giugno.
Nessuna svolta, invece, per autori e sceneggiatori, in sciopero da un mese. Nonostante il blocco di molti palinsesti, dai produttori non giungono ancora segnali. Già da un mese infatti molte produzioni sono ferme e i palinsesti televisivi sono stati riempiti di repliche.
L’ultimo grande sciopero degli autori risale a quindici anni fa, quando l’agitazione durò cento giorni, portando alla paralisi di molti programmi e alla perdita di migliaia di posti di lavoro.
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