logo_business24it
  • ECONOMIA
    • IMPRESA
    • FISCO
  • FINANZA
    • BANCHE
    • CRIPTOVALUTE
  • BORSA
  • LAVORO
  • ATTUALITA’
    • Esteri
    • TUTTO E’ BUSINESS
    • GREEN
  • POLITICA
  • INTERVISTE
Link utili >
Programmi TV
Radio
logo_/wp-content/uploads/2024/09/Logo-png-orizzontale.png logo_/wp-content/uploads/2024/01/Business-24-loghi-menu-imprese-possibili.png logo_/wp-content/uploads/2024/09/Business-24-loghi-il-mondo-incontra-1.png logo_/wp-content/uploads/2024/01/Business-24-loghi-menu-business-life.png logo_/wp-content/uploads/2024/01/Business-24-loghi-menu-mosche.png logo_/wp-content/uploads/2024/01/Business-24-loghi-menu-esperto-risponde.png
  • ECONOMIA
    • IMPRESA
    • FISCO
  • FINANZA
    • BANCHE
    • CRIPTOVALUTE
  • BORSA
  • LAVORO
  • ATTUALITA’
    • Esteri
    • TUTTO E’ BUSINESS
    • GREEN
  • POLITICA
  • INTERVISTE
  • PROGRAMMI TV
  • RADIO
  • PRESS
  • CAST
  • INFORMAZIONI
  • CONTATTI
  • Canale 824 di Sky
  • PRESS
  • CAST
  • INFORMAZIONI
  • CONTATTI
Cerca nel sito
Attualita'

In 50 anni 12 milioni di italiani in meno. Lo dice l’Istat

Giulia Guidi
6 Giugno 2023
In 50 anni 12 milioni di italiani in meno. Lo dice l’Istat
  • copiato!

Il calo demografico maggiore si registra Mezzogiorno, dove la popolazione diminuirà del 17%, contro il 4 del Nord e il 7 del Centro Nel 2021 la popolazione italiana era di […]

Il calo demografico maggiore si registra Mezzogiorno, dove la popolazione diminuirà del 17%, contro il 4 del Nord e il 7 del Centro

Nel 2021 la popolazione italiana era di 59,2 milioni di abitanti. Con il calo demografico in atto la popolazione italiana nel 2050 sarà di 54,2 milioni, e nel 2070 di 47,7.

Il calo demografico maggiore si registra Mezzogiorno, dove la popolazione diminuirà del 17%, contro il 4 del Nord e il 7 del Centro. Una delle cause principali delle poche nascite è dovuto alla disoccupazione giovanile. E’ quanto è emerso da uno scenario mediano elaborato da Istat e Bankitalia nel corso di un workshop.

“E’ necessario spingere per la partecipazione al mercato del lavoro di donne e giovani, in particolare nel Mezzogiorno, investire nella formazione, e rafforzare i servizi per l’infanzia e la famiglia. Ciononostante – ha notato il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco -, un incremento della natalità avrebbe effetti solo nei prossimi 20 anni: possiamo fare tutti gli sforzi che vogliamo ma questo non risolve il problema della caduta della popolazione. Per contenere gli effetti negativi delle denatalità – ha aggiunto Visco – è necessario migliorare il saldo migratorio, attrarre lavoratori dall’estero, il cui afflusso è fortemente calato nell’ultimo decennio”.

LEGGI ANCHE Calo demografico, Musk: “Italia sta scomparendo”

“Sarà poi importante il disegno di politiche pianificazione degli afflussi coerenti, da attuare con politiche di integrazione nel tessuto sociale e produttivo, e una pianificazione urbana più attenzione all’offerta abitativa, che deve arrivare non solo dalle iniziative dello Stato ma anche dei privati”. Per il presidente dell‘Istat, Francesco Maria Chelli, “il sisma demografico che ci colpisce merita analisi serie perché possa trovare risposte serie. Il futuro dipenderà dalla nostra capacità di correggere il presente, anche perché per i prossimi vent’anni quello che è fatto è fatto. E’ necessario correggere le tendenze negative in atto – ha proseguito – attraverso la ripresa della fertilità e l’apertura, gestita adeguatamente, all’immigrazione“.

Gli scenari mediani evidenziano che “dal 2014 la popolazione ha smesso di crescere, e questo è dovuto principalmente al rapporto negativo tra nascite e decessi, e questa forbice si sta sempre più allargando. Stiamo andando incontro, caso unico nell’Europa occidentale, ad una popolazione che decresce annualmente e invecchia anno dopo anno”, ha detto Marco Marsili dell’Istat.

“Emerge inoltre – ha poi aggiunto – che entro il 2030 la popolazione del Mezzogiorno diminuirà del 17% contro il – 4% del Nord e il -7% del Centro”. Passando ai divari Nord- Sud, in termini di crescita economica e di investimenti, Marta De Philippis di Banca d’Italia ha spiegato: “il rapporto investimenti-Pil, a partire dagli anni ’60, fino all’inizio degli anni ’90, il Mezzogiorno ha un livello molto più elevato, perché erano gli anni in cui si faceva ampio uso degli investimenti pubblici in infrastrutture, che hanno aumentato molto il livello di investimenti. Con la fine dell’esperienza della partecipazioni statali alla fine degli anni ’90, e anche con l’ingresso dell’Italia nell’Ue, si è riallineato il rapporto tra gli investimenti e il Pil tra Sud e Centro-Nord”.

Sulla crescita economica nelle due macroaree ha aggiunto: “C’è stato un progressivo rallentamento in tutto il Paese, più intenso soprattutto nel Mezzogiorno. A partire poi dagli anni ’70 la bassa crescita al Sud è stata guidata molto da un sottoutilizzo del fattore lavoro, che adesso spiega più della metà del divario Nord-Sud in termini di Pil pro-capite, e poi anche che nell’ultimo trentennio il contributo del capitale alla crescita del Mezzogiorno, che l’aveva trainata durante il periodo degli anni 60-90, è diminuito marcatamente”.

  • istat
  • calo demografico

Ti potrebbero interessare

Lavoratori, come stiamo?
Lavoro
1 Maggio 2025
Lavoratori, come stiamo?
Intervista a Damiano, ex ministro del Lavoro, con una lunga storia nel mondo sindacale e ora presidente di Lavoro&Welfare
Guarda ora
Pil, Italia in contropiede: segna +0,3%
Economia
30 Aprile 2025
Pil, Italia in contropiede: segna +0,3%
Crescita trainata da industria e agricoltura. Giorgetti rivendica il successo delle politiche economiche: “segnale forte”, ma i servizi rallentano e…
Guarda ora
Lavoro, a febbraio occupati in crescita a +47mila
Lavoro
1 Aprile 2025
Lavoro, a febbraio occupati in crescita a +47mila
L'Istat comunica che il tasso di disoccupazione scende al 5,9% ai minimi dal 2007
Guarda ora
Cambiamenti climatici e gli italiani: sei su dieci mostrano preoccupazione
Economia
28 Marzo 2025
Cambiamenti climatici e gli italiani: sei su dieci mostrano preoccupazione
Istat, il timore maggiore è per il dissesto idrogeologico dopo eventi estremi
Guarda ora
Istat, a gennaio la bilancia commerciale va in deficit a 264 milioni
Economia
18 Marzo 2025
Istat, a gennaio la bilancia commerciale va in deficit a 264 milioni
A gennaio si stima una crescita congiunturale più ampia per le importazioni (+3,2%) rispetto alle esportazioni (+0,6%)
Guarda ora

Business24™ - testata giornalistica del Gruppo Editoriale World Vision s.r.l.
Dir. resp.le: Maria Lucia Panucci

  • ECONOMIA
  • IMPRESA
  • ATTUALITA’
  • LAVORO
  • BORSA
  • FINANZA
  • POLITICA
  • CAST
  • CONTATTI
  • INFORMAZIONI
  • RADIO
TORNA ALL'INIZIO

Business24™ - testata giornalistica del Gruppo Editoriale World Vision s.r.l.
Dir. resp.le: Maria Lucia Panucci

Attenzione: errori di compilazione
Indirizzo email non valido
Indirizzo email già iscritto
Occorre accettare il consenso
Errore durante l'iscrizione
Iscrizione effettuata
logo_mm
Privacy Policy Cookie Policy Cmp Copyright © 2024. All Rights Reserved. Business24™
registrata presso il Tribunale di Genova
iscr. n° 10/2020 del 23/06/2020
World Vision s.r.l. P.I. 02848430993