Per conformarsi alla direttiva antiriciclaggio di prossima adozione, i paesi Ue dovranno rendere disponibili le informazioni provenienti dai registri centralizzati dei conti bancari
Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulle norme per facilitare l’accesso delle autorità nazionali alle informazioni finanziarie, considerato uno strumento importante nelle indagini finanziarie e negli sforzi per rintracciare e confiscare i proventi di reato.
Per conformarsi alla direttiva antiriciclaggio di prossima adozione, i paesi Ue dovranno rendere disponibili le informazioni provenienti dai registri centralizzati dei conti bancari attraverso un unico punto di accesso. I registri contengono dati su chi ha quale conto bancario e dove. Grazie all’accordo raggiunto non solo le unità nazionali di informazione finanziaria ma anche le autorità nazionali che si occupano di reati avranno accesso a tali registri.
I contratti così realizzati venivano poi girati alle due società toscane per l’indebito inserimento nel database delle compagnie, il tutto senza alcun formale incarico e in base a un sistema di distribuzione delle responsabilità in ambito privacy fittizio, meramente formalistico e con gravissime carenze nell’adozione di efficaci misure di sicurezza per la protezione dei propri sistemi.
Attività che, in sintesi, costituiscono una delle varie forme del cosiddetto “sottobosco”, più volte indicato dal Garante quale causa dell’odierna espansione del telemarketing illegale: un fenomeno che si alimenta con affidamenti ed attività al di fuori delle norme, ma anche per un insufficiente controllo da parte delle grandi aziende committenti. L’odierna operazione, frutto di un partenariato regolato dal protocollo d’intesa tra il Garante per la protezione dei dati personali e la Guardia di finanza, si inserisce nel quadro del potenziamento delle linee di presidio della legalià, a tutela di tutti i cittadini, in un segmento tanto importante quanto delicato.
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