Vediamo le stime sul Pil nei singoli Paesi
L’economia globale si trova in una situazione precaria, con un rallentamento significativo della crescita dovuto all’aumento dei tassi di interesse che colpiscono l’attività economica e creano vulnerabilità nei Paesi a basso reddito. Lo dice la Banca Mondiale nel suo ultimo rapporto sulle Prospettive Economiche, in cui evidenzia che la resilienza mostrata nei primi mesi del 2023 può presto svanire a causa della stretta monetaria e per gli effetti persistenti della pandemia e dell’invasione russa in Ucraina.
Tutto questo porterà il Pil globale a rallentare il passo in modo significativo, rispetto alla crescita del 2022. La World Bank prevede che la crescita del Pil globale rallenterà al ritmo del 2,1% nel 2023, rispetto all’espansione del 2022 pari a +3,1%.
Scendendo nel dettaglio il Pil delle economie avanzate – Stati Uniti, Giappone e area euro – salirà di appena lo 0,7% nel 2023, rispetto al +2,6% del 2022. Per l’area euro la Banca Mondiale stima un PIL in crescita dello 0,4% quest’anno, dell’1,3% nel 2024 e del 2,3% nel 2025. Per gli Stati Uniti la crescita è attesa all’1,1% nel 2023 per poi rallentare allo 0,8% l’anno prossimo e salire al 2,3% nel 2025.
L’outlook del Pil dei paesi emergenti è stato rivisto al rialzo: ora la Banca Mondiale prevede un’espansione delle economie pari a +4% nel 2023, in rialzo dello 0,6% rispetto alle stime diffuse a gennaio.
Tuttavia, il responsabile economista della World Bank, Indermit Gill, ha precisato che, esclusa la Cina, la crescita del Pil nei paesi emergenti sarà inferiore al 3%.
L’economia russa si contrarrà nel 2023 dello 0,2%, per poi tornare a crescere nel 2024 e nel 2025, segnando rispettivamente aumenti dell’1,2% e dello 0,8%.
La crescita in America Latina e nei Caraibi dovrebbe rallentare dal +3,7% registrato nel 2022 all’1,5% del 2023.
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