Desta qualche perplessità l’assenza di un regime normativo completo delle nuove SRL PMI
Secondo quanto dichiarato dal Consiglio nazionale dei commercialisti nel corso dell’audizione tenutasi oggi presso la VI Commissione Finanze e tesoro del Senato sul disegno di legge delega Interventi a sostengo della competitività dei capitali «Un intervento apprezzabile, volto alla semplificazione e alla razionalizzazione del quadro normativo e regolamentare attuale con una spinta alla mobilizzazione e la canalizzazione dei risparmi privati verso le attività delle imprese».
Secondo il Consigliere nazionale David Moro «c’è la necessità di assicurare la presenza di presidi per gli investitori e le società emittenti. In questa prospettiva desta qualche perplessità l’assenza di un regime normativo completo delle nuove SRL PMI, oggetto di reiterati interventi normativi nell’ultimo decennio, che nelle ipotizzate previsioni del DDL potranno avere accesso a sistemi di dematerializzazione delle quote simili a quelle in uso per le S.p.A. .Ci si chiede se, considerate le rilevanti novità introdotte per le piccole e medie imprese costituite in forma di s.r.l. che tendono ad assottigliare le differenze con le PMI emittenti azioni quotate, non si renda necessario suggerire previsioni volte a definire uno “statuto” normativo di tali società in termini di maggior rigore rispetto a quanto già previsto nella disciplina codicistica e nell’ottica di offrire più ampie tutele ai soci investitori e presidi essenziali per garantire simmetria, completezza e affidabilità informativa, nonché l’adeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili, come peraltro oggi impone l’art. 2086, comma secondo, c.c. di società che si “aprono” all’investimento».
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