Insieme ad Edison ci sono altre cinque società europee che lamentano tempi eccessivamente lunghi della messa in esercizio del terminale di Calcasieu Pass. Causa fino a un miliardo
Si fanno tesi i rapporti tra Usa ed Europa. Sulle desolate coste della Louisiana sorge infatti un gigantesco terminale di liquefazione gas che rischia di scatenare una guerra legale tra i due Continenti. Da una parte c’è l’azienda americana che ha appena costruito l’impianto, Venture Global, che è specializzata sulle esportazioni di gas liquefatto, esplose a seguito della guerra in Ucraina. Dall’altra parte 6 grandi società energetiche del Vecchio Continente che con il gruppo Usa avevano firmato accordi di approvvigionamento a lungo termine: BP, Shell, Galp, Repsol, la polacca Pgnig e l’italiana Edison.
L’oggetto del contendere sono i tempi eccessivamente lunghi della messa in esercizio del terminale e secondo le società europee tale ritardo avrebbe consentito a Venture Global di realizzare sovraprofitti di svariati miliardi di dollari nel 2022 e nel 2023. Come? Vendendo il gas sul mercato spot prevalentemente europeo (indicizzato alla borsa di Amsterdam, Ttf) e su quello asiatico, dove i prezzi la scorsa estate hanno toccato i massimi storici, anziché onorare i contratti long term con gli acquirenti europei, che invece erano sulla base della indicizzazione americana (Henry Hub), caratterizzata da quotazioni di gran lunga inferiori, anche di 10 volte soltanto un anno fa.
Per questo le società europee hanno fatto ricorso alla Corte di Londra contro Venture Global con una cospicua richiesta di risarcimento che secondo indiscrezioni potrebbe arrivare fino ad un miliardo.
Interpellata sulla vicenda, Venture Global non si è resa disponibile a commenti mentre Edison conferma che le consegne del Gnl sono state posticipate al primo trimestre 2024 e che tale ritardo è stato attribuito dal gruppo Usa al prolungamento del commissioning.
FOTO: IMAGOECONOMICA