E’ stato notificato a Trump che è oggetto di un’indagine penale. la sua replica: “sono diventato un bersaglio”
Per Trump si avvicina sempre di più l’incriminazione per i documenti prelevati dalla Casa Bianca. I pubblici ministeri federali hanno notificato all’ex presidente americano il fatto di essere inscritto in un’inchiesta giudiziaria come potenziale imputato. E la notifica è il segno che il procuratore speciale Jack Smith, che sta indagando sulle carte classificate portate dal tycoon nella sua residenza a Mar-a-Lago, è in procinto di incriminare Trump.
Nelle ultime settimane Smith ha portato diverse figure della cerchia ristretta del tycoon davanti al gran giurì che indaga sul caso dei documenti classificati, compreso uno dei suoi avvocati, Evan Corcoran, e l’ex capo dello staff Mark Meadows. Un ex portavoce di Trump, Taylor Budowich, ha ammesso di essere stato interrogato in Florida.
Questa accelerazione, secondo i media americani, sarebbe la prova che Smith è vicino a chiudere l’inchiesta e a incriminare l’ex presidente. In base al regolamento del dipartimento di Giustizia, infatti, i procuratori possono inviare una “lettera mirata” a coloro che potrebbero essere accusati in relazione a un’indagine del gran giurì, dando loro l’opportunità di testimoniare prima che arrivi un atto d’accusa.
La replica di Trump sulla sua piattaforma Truth non si è fatta attendere. «Nessuno mi ha detto che sono stato incriminato e non dovrei esserlo perché non ho fatto niente di male, ma ho capito da anni di essere un bersaglio del dipartimento Giustizia e dell’Fbi», ha dichiarato Trump che ha scritto a caratteri maiuscoli la parola “target“, cioè bersaglio, lo stesso termine che sarebbe stato usato dai procuratori federali nella notifica.
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