
Il calo riguarda tutti i settori merceologici. Segno più solo per la ristorazione
Il commercio ambulante è in crisi anche se i clienti non mancano: negli ultimi due anni gli addetti si sono ridotti di circa 14 mila unità con un calo del 7,9%. In pratica sono passati da 176 mila a poco più di 16 2mila. E’ l’allarme lanciato da uno studio di Anva-Confesercenti secondo cui le persone continuano a rivolgersi a questo mercato che negli ultimi 12 mesi ha visto circa 40 milioni di clienti.
Il calo riguarda tutti i settori merceologici, ma se per l’alimentare si limita al 4,7% (1.500 attività in meno), per il tessile la riduzione è del 9,4% (-6.200 attività). Si riducono anche gli operatori di arredamenti per giardino, tappeti, casalinghi e piccoli elettrodomestici/materiale elettrico (-6,7%) e le attività che commerciano altri prodotti (-4 mila imprese). Le uniche attività del commercio pubblico in controtendenza sono quelle di ristorazione ambulante che in questi due anni mettono a segno una crescita del 13,2%.
Preoccupa soprattutto il calo delle aperture con 4.088 nuove aperture nel 2022 a fronte delle 15.076 del 2015. Non è escluso che abbia pesato la pandemia e la crescita del commercio elettronico.
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