
A confermarlo è uno studio della Cgia di Mestre
Il confronto non lascia dubbi: nel 2020 le PMI con fatturato inferiore ai 5 milioni di euro hanno versato oltre 19 miliardi di euro di imposte (19,3 per la precisione) mentre l’anno successivo, nel 2021, le 25 filiali italiane dei principali gruppi mondiali di web e software hanno versato, insieme, 186 milioni.
A confermarlo è uno studio della Cgia di Mestre che, tra le altre cose, ricorda il regime agevolato sul fronte fiscale, del quale le aziende del web usufruiscono. In questo caso si parla di un 30% circa dell’utile ante imposte che è tassato in Paesi a fiscalità agevolata e che ha permesso un risparmio, per loro, di 36 miliardi di euro.
A conti fatti, le Partite Iva versano tasse per un ammontare 104 volte superiore ai grandi nomi del settore tecnologico i quali, peraltro, hanno registrato un giro d’affari pari a 8,3 miliardi di euro.
Dall’altra parte, poi, le 3 milioni di piccole imprese con meno di 5 milioni di fatturato che, nonostante il blocco dovuto dall’arrivo del Covid e le tante difficoltà arrivate in seguito (difficoltà che per alcune sono state fatali) hanno generato un fatturato di 735,8 miliardi con un contributo fiscale di 19,3 miliardi di euro.
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