In attesa dell’ultima tappa dell'”InterCity”, facciamo due conti (ma con molti zeri) in tasta ai nerazzurri
La cavalcata europea dell’Inter, che a Istanbul sfiderà il Manchester City in finale di Champions League, è la storia di una clamorosa impresa sportiva ed economica.
Innanzitutto, una parte dei ricavi di tutte le squadre che partecipano alla coppa è legata al market pool, il meccanismo di redistribuzione dei proventi da diritti TV previsto dalla UEFA. Sarà possibile definirne l’entità con certezza soltanto a fine stagione: nel frattempo, ci si può affidare a delle stime minime.
Come tutte le squadre partecipanti alla Champions League, il club nerazzurro da un bonus base di 15,64 milioni di euro. Il ranking storico – determinato in base ai risultati conquistati nell’ultimo decennio – frutta all’Inter altri 15,93 milioni. Da qui in poi, tutto dipende dal campo. Che premia i nerazzurri: finora sono arrivati 9,3 milioni per il percorso nel girone, altri 9,6 per il passaggio agli ottavi. E ancora: 10,6 milioni per l’approdo ai quarti di finale e 12,5 per l’accesso alla semifinale. Ciliegina sulla torta, la qualificazione alla finale: da sola, garantisce 15,5 milioni di euro.
A questi dati, per completezza, è da aggiungere il botteghino: nel caso dell’Inter, quasi 40 milioni di euro, anche qui con tanto di record storico, registrato e poi migliorato tra Benfica e Inter.
Tra percorso (89 milioni di euro) e il botteghino si arriva così a circa 129 milioni. Quanto al market pool, nel caso dei nerazzurri la stima minima è di circa 12 milioni di euro, che portano ad almeno 141 milioni di euro il totale.
Adesso dipende da Istanbul. Il meccanismo di ripartizione dei proventi dal botteghino previsto dalla UEFA non è chiarissimo, come spesso accade con Nyon. Alla vincitrice della competizione andranno 4,5 milioni per il trionfo, ai quali sono da aggiungerne altri 3,5 garantiti dalla partecipazione alla Supercoppa UEFA. Al totale vanno sottratti 4 milioni di euro, multa transatta dall’Inter per le violazioni al Fair Play Finanziario. Il bilancio straordinario resta.
(foto TRT/TWITTER)