I tecnici Ue a Roma per il Pnrr: per il ministro Fitto una “visita di routine”
«Sul Pnrr dobbiamo fare oggi una grande operazione di verità: dire cosa possiamo veramente realizzare, cosa ci aspettiamo di fare come contributo alla crescita del Paese. E quello che non riusciamo a realizzare dobbiamo dire che non ci interessa». Lo ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi intervistato ad Agorà sottolineando che molte risorse del Pnrr sono a debito. «Non ha senso – ha detto – se devo indebitare mio figlio per un progetto che non contribuisce alla crescita del Paese».
Una visita “di routine” e “programmata da tempo“. Così definisce il ministro Raffaele Fitto l’arrivo dei tecnici della Ue a Roma per il Pnrr, a partire da oggi. Anche la portavoce della Commissione europea che si occupa dei Pnrr nazionali, Nuyts Weerle, smorza ogni rischio di polemica, rendendo evidente lo sforzo di Bruxelles e del nostro governo a non alimentare uno scontro mentre Roma è in attesa della terza rata del piano (21,8 miliardi di euro) e si avvicina la scadenza di fine agosto per la sua modifica che l’esecutivo Meloni ha annunciato di voler presentare integrando il RePowerUe.
Sul tema dei salari Bonomi ha spiegato inoltre che non si può andare avanti con interventi una tantum, ci deve essere un taglio strutturale e consistente, precisando che l’associazione ha chiesto un taglio contributivo sotto i redditi da 35 mila euro, due terzi a favore del lavoratore e un terzo a favore delle imprese. «Ritengo corretto dare più soldi a questa fascia di italiani che è quella che soffre di più anche per l’inflazione. Abbiamo stimato che ci vuole un intervento di 16 miliardi che vuol dire mettere in tasca a questa fascia di italiani con redditi sotto i 35 mila euro 1.200 euro in più», ha concluso.
FOTO: IMAGOECONOMICA
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