Il Nami, l’Istituto centrale russo per la ricerca e lo sviluppo di automobili e motori, ha comprato il 100% delle quote di una fabbrica che in precedenza apparteneva al gruppo tedesco Bosch dopo gli acquisti di Renault, Nissan e Toyota
La Russia continua a rilevare fabbriche occidentali che sono presenti sul territorio. Il Nami, l’Istituto centrale russo per la ricerca e lo sviluppo di automobili e motori, ha acquisito il 100% delle quote di un centro di produzione di sistemi antibloccaggio dei freni e altre componenti per il settore automotive che in precedenza apparteneva al gruppo tedesco Bosch. Il prezzo della nuova transazione non è stato reso noto. Quello che è noto è che i 107 dipendenti della ex fabbrica Bosch continueranno a lavorare per l’impianto.
Ma questo è solo l’ultimo acquisto. Dall’invasione dell’Ucraina l’ente statale russo ha acquisito quasi tutti gli asset delle case automobilistiche mondiali che hanno lasciato la Russia in segno di protesta contro la guerra. Per uscire dal mercato russo Renault ha ceduto il 100% delle azioni in Renault Russia al governo di Mosca e la sua partecipazione del 67,69% in Avtovaz è passata al Nami. Nel novembre 2022 Nissan ha venduto tutte le operazioni di Nissan Manufacturing Russia al Nami, che comprendeva gli impianti di produzione e di ricerca e sviluppo a San Pietroburgo e il centro vendite e marketing di Mosca. Toyota, dopo aver chiuso l’impianto di San Pietroburgo nel settembre 2022, ha trasferito tutta la produzione russa e gli impianti russi al Nami a partire dal 31 marzo 2023.
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